VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA
La valutazione neuropsicologica è un esame delle funzioni cognitive, finalizzato a indagare lo stato cognitivo della persona e a individuare eventuali deficit delle funzioni cognitive (ad es. memoria, attenzione, linguaggio, funzioni esecutive, funzioni visuospaziali, abilità prassiche ecc.). La valutazione neuropsicologica prevede un colloquio clinico iniziale e la somministrazione di test psicometrici, ovvero test specifici finalizzati a individuare eventuali difficoltà nelle funzioni cognitive. Prevede inoltre un colloquio con un familiare del paziente ed eventualmente una breve discussione dei risultati ottenuti. Il clinico successivamente analizza ciò che è emerso dalla valutazione clinico-neuropsicologica e fornisce una relazione di sintesi.
La durata della valutazione neuropsicologica varia in base alla finalità dell’esame e alle risorse del paziente. Può avere una durata media di due ore (spesso è consigliabile suddividere la valutazione in più di una seduta).
La valutazione neuropsicologica dell’adulto e dell’anziano è solitamente richiesta da:
- neurologo
- psichiatra
- geriatra
- medico di base
PATOLOGIE NEUROLOGICHE CHE INTERESSANO LE FUNZIONI COGNITIVE
- Patologie neurodegenerative (malattia di Alzheimer, morbo di Parkinson, sclerosi multipla);
- esiti di trauma cranico;
- esiti cerebrovascolari (ictus o emorragie cerebrali, ma anche deterioramento cognitivo dovuto a malattie cardiovascolari);
- in relazione a interventi neurochirurgici;
- patologie psichiatriche.
Può essere utile, inoltre, richiedere una valutazione neuropsicologica se la persona o un familiare dell’interessato incomincia ad accorgersi di dimenticanze, smemoratezza, disorientamento, cambiamenti nell’umore o nella personalità ecc., per sapere se queste sono semplici variazioni fisiologiche dovute all’invecchiamento oppure sono dei sintomi di una patologia neurodegenerativa. La valutazione neuropsicologica, infatti, è uno strumento utile alla diagnosi precoce di queste patologie.
Il neuropsicologo, inoltre, può essere di supporto al paziente e ai caregiver, ovvero le persone che si prendono cura di persone affette da demenza o altre patologie neuropsicologiche, al fine di:
- Fornire informazioni e consigli pratici su come gestire al meglio la malattia del proprio caro (ad esempio su come gestire le difficoltà cognitive o comportamentali);
- fornendo un sostegno psicologico, accogliendo il disagio emotivo in relazione ai cambiamenti della vita dovuti alla malattia del proprio familiare.