MAMMOGRAFIA E TOMOSINTESI

MAMMOGRAFIA  E TOMOSINTESI

Che cos’è la Mammografia Digitale?

La Mammografia è un esame radiografico che consente di studiare la mammella e i tessuti che la compongono, identificando precocemente l’eventuale presenza di noduli non palpabili e altre patologie. La mammografia permette di identificare microcalcificazioni, opacità, asimmetrie di densità e distorsioni architetturali.

Dal punto di vista anatomico la mammella è costituita da tessuto ghiandolare, tessuto fibroso e tessuto adiposo, a cui si associano strutture quali il muscolo pettorale e le stazioni linfonodali. Presso la Friuli Coram, al fine di dare maggiore completezza all’esame, l’indagine viene associata a un’ecografia bilaterale in grado di valutare anche quelle aree ad elevata densità ghiandolare che potrebbero occultare delle lesioni o per chiarire reperti dubbi alla mammografia e differenziare eventuali lesioni solido/liquide.

Come si esegue?

L’esame mammografico standard viene eseguito in due proiezioni per ciascuna mammella, ovvero la CC (cranio-caudale, dall’alto) e la MLO (medio-laterale-obliqua, lateralmente), previa immobilizzazione e compressione della mammella, compatibilmente con l’indice di sopportabilità della paziente. Tale aspetto è di fondamentale importanza in quanto permette di ridurre lo spessore della mammella, con conseguente riduzione della dose e del tempo di esposizione e permette allo stesso tempo di separare i tessuti mammari riducendone la sovrapposizione e favorendo l’eventuale riconoscimento di lesioni. Le due proiezioni mammografiche ortogonali sono considerate un riferimento standard per la corretta localizzazione di un eventuale reperto.

Mammografia quando e perché? 

La mammografia è attualmente lo strumento più efficace per fare una diagnosi precoce di tumore al seno soprattutto nella fascia d'età più a rischio, cioè tra i 50 ed i 75 anni ed è il solo esame di screening per cui sia stata provata la riduzione della mortalità per tumore della mammella.

La maggior parte degli studi più recenti in letteratura hanno dimostrato l'utilità di iniziare ad eseguire i controlli mammografici ed ecografici a partire dai 40 anni per ridurre la mortalità in particolare nelle pazienti più a rischio.

Quali sono le pazienti più a rischio?
  • pazienti con familiarità elevata per tumore al seno (es. più parenti come madre, zie o nonna materna);
  • pazienti con predisposizione genetica nota (mutazione BRCA 1 e 2);
  • donne con seno molto denso ad elevata componente ghiandolare.

Che cos’è la Tomosintesi?

La tomosintesi (DBT, Digital Breast Tomosynthesis) è un’indagine diagnostica che consente di studiare la mammella in modo volumetrico riducendo i dubbi legati alla sovrapposizione di tessuto ghiandolare con una dose di radiazioni poco superiore alla mammografia tradizionale.

Vengono eseguite una serie di proiezioni a bassissima dose che poi vengono utilizzate per creare immagini bidimensionali con spessore di 1 mm che consentono di valutare una sezione specifica della mammella senza interferenze da strutture anatomiche poste al di sopra o al di sotto del punto d’interesse.

La Tomosintesi permette una migliore interpretazione radiologica in quanto facilita l’identificazione e consente un’accurata definizione della morfologia di un nodulo cosí come dell’ampiezza e architettura di una distorsione, esaltandone il dettaglio. Grazie alla possibilità di dissociare piani diversi, la metodica risulta essere particolarmente sensibile e specifica nel caso di mammelle dense (tessuto ghiandolare prevalente rispetto al tessuto adiposo), riducendo in modo significativo artefatti da sovrapposizioni dei tessuti, che spesso causano falsi positivi e allo stesso tempo favorendo l’identificazione di eventuali lesioni nascoste.

La Tomosintesi viene eseguita come completamento diagnostico all’esame mammografico qualora il Medico Radiologo ritenesse opportuno chiarire un quadro clinico dubbio.

Come si esegue?

Il principio base è simile alla mammografia standard, ovvero si eseguono due proiezioni per ciascuna mammella, previa immobilizzazione e compressione della mammella, con l’esposizione a bassa dose di un numero standard di immagini, secondo angolazioni variabili del tubo radiogeno.

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